In Italia esistono ufficialmente 21 Comunità ebraiche: ciascuna con propri rabbini o ministri di culto, con una o più sinagoghe, con scuole o dopo scuole ebraiche, con differenti servizi comunitari (cimiteriali, attività culturali, educative, museali, ecc.).
Le dimensioni di queste comunità sono molto diverse: dopo Roma e Milano che sono le più grandi, vi sono comunità di media grandezza come Trieste, Venezia, Torino, Genova, Firenze, Bologna e Livorno, ma vi sono soprattutto moltissime comunità di piccole dimensioni come Ancona, Casale Monferrato, Ferrara, Mantova, Merano, Modena, Napoli, Padova, Parma, Pisa, Vercelli, Verona.
Ciascuna Comunità è organizzata autonomamente con un Consiglio, una Giunta e un Presidente scelti dagli iscritti attraverso periodiche elezioni.
Le Comunità sono Enti senza scopo di lucro che si finanziano attraverso l’autotassazione dei propri iscritti.
Tutte le Comunità sono tutelate e rappresentate dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) che ha il ruolo di interlocutore con il mondo politico e istituzionale. Nel 1987 l’UCEI ha firmato, secondo quanto previsto dall’art. 8 della Costituzione italiana, le intese con il Governo lo strumento giuridico attraverso cui vengono regolati i rapporti tra lo Stato e l’ebraismo italiano.
Dal 1997 l’Unione delle Comunità partecipa alla ripartizione dell’8 per 1000 che i contribuenti indicano al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi.
Con tali fondi l’UCEI svolge attività culturali, opera per la salvaguardia del patrimonio artistico ebraico, opera nel campo dell’assistenza e dell’aiuto ai bisognosi.